Zia Mame. Un fascino caotico ma leggendario
‘Zia Mame’ di Patrick Dennis è divertentissimo. È la storia di una zia single, o forse potrei quasi dire zitella e del nipote Patrick che, alla morte del padre, le viene affidato perché ne diventi la tutor. Siamo nell’America degli anni Venti e il povero ragazzino si ritrova la vita letteralmente sconvolta dalla morte del padre, ma soprattutto dall’incontro con questa zia che non conosce,
una gran dama leggermente equivoca e soprattutto giapponese.
Da quel momento la vita di nessuno dei due protagonisti sarà più la stessa. Zia Mame continuerà a vivere le sue avventure spingendosi sempre ai limiti, in nome di una vitalità e di una eccentricità che abbiamo incontrato in pochi altri personaggi della letteratura moderna. L’unica cosa che cambia è la presenza nella sua quotidianità del nipote Patrick che si trova, suo malgrado, a dover gestire l’imprevedibile zia e a rimediare a tutti i guai che combina in nome della sua natura visionaria e anticipatrice dei tempi.
Zia Mame è un personaggio che non lascia indifferenti: o si ama o si odia.
Io l’ho amata dal momento in cui Patrick Dennis me l’ha presentata. È un personaggio ben riuscito che ha le caratteristiche giuste per far divertire il lettore. È eccentrica, istrionica, visionaria, disinibita, anticipatrice dei tempi, capace di far sorridere e ridere fino alle lacrime, anche di fronte a situazioni che, fuori da questa storia, probabilmente farebbero piuttosto arrabbiare. È un personaggio al limite, a volte talmente incredibile da risultare credibile. Nella vita vera sarebbe tanto insopportabile quanto ingestibile, ma nel romanzo funziona perfettamente; nella vita vera non sopravviverebbe, forse, a nessuna delle sue avventure, ma nel romanzo il lieto fine è sempre garantito. Del resto, questa è la funzione di un personaggio così concepito: Zia Mame è quella che se la cava sempre, quella capace di reinventarsi e di rimanere protagonista della sua vita anche laddove tutti gli altri la subiscono. A fare da contraltare a questo improbabile personaggio c’è il nipote Patrick che rappresenta la parte razionale, credibile, possibile, direi anche “normale”, del romanzo. È lui che si prende cura della zia, anche se, in realtà, dovrebbe essere il contrario; è lui che riesce sempre a tirarla fuori dai guai, mettendo a rischio se stesso e la sua reputazione di studente modello del St. Boniface, un collegio decisamente agli antipodi rispetto alla disinibizione e al progressismo della zia visionaria e precorritrice dei tempi e delle mode. È Patrick che si ritrova l’esistenza sconvolta, ma credo che anche col senno di poi, non si sia mai pentito, nemmeno per un attimo, di essere rimasto con la Zia Mame, una donna dal
fascino caotico ma leggendario
che ha una caratteristica fondamentale per lui: rappresenta quella famiglia che non ha mai avuto.
Dennis con ‘Zia Mame’ è riuscito a scrivere un libro divertente, leggero e ironico, ma non stupido. Le vicende che coinvolgono Zia Mame e Patrick sono tutte caratterizzate dal filo conduttore dell’ironia che, spesso, risiede nell’esuberanza e nella stravaganza della protagonista. Un’ironia sempre diversa, così come diverse sono le avventure che Dennis ci racconta, dedicando a ciascuna un capitolo del libro.
Caro libraio,
Quel cialtronello di mio nipote Patrick ha scritto un libro s di me che trovo estremamente scurrile. E soprattutto per niente veritiero. Pensa, racconta che una volta mi sarei fatta beccare nuda in un dormitorio di Princeton. Smentisco nel modo più categorico: non era Princeton, era Yale. Dunque, sappi che farò causa a Patrick. Farò causa all’editore. E, nel caso tu venda una sola copia del libro, farò causa anche a te.
Baci, baci, baci
Mame
Questo è un ammonimento al nipote, all’editore e al libraio. Manchiamo solo noi lettori ai quali credo potrebbe dare come unico avvertimento quello di leggere le sue avventure e di divertirsi il più possibile!
P. Dennis, Zia Mame, Adelphi, 2011, pp. 380, € 12.00