Una donna può tutto. 1941: volano le streghe della notte
«Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all’improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte.»
Non solo è possibile, ma è una storia vera. All’autrice Ritanna Armeni la racconta Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento e ultima strega della notte ancora in vita.
“Le streghe (…) non avevano subìto la storia, all’opposto, le avevano chiesto un ruolo di primo piano; avevano fatto della guerra un’occasione di emancipazione, avevano colto nel conflitto l’opportunità di allargare la propria sfera di libertà.”
È una storia di donne che hanno contribuito a fare grande la Russia durante la Grande Guerra Patriottica come era chiamata la Seconda Guerra Mondiale.
È una donna, l’eroina nazionale Marina Raskova che convince Stalin a creare un reggimento di aviatrici donne, è lei che tutte le ragazze che entrano a far parte di questo progetto seguono con entusiasmo, è lei che le motiva ad andare avanti nella consapevolezza che “le donne possono tutto”.
Molti elementi legano tra loro le streghe della notte e ne fanno una squadra così temuta dai tedeschi. Determinazione, coraggio, sacrificio, orgoglio, disciplina, passione, sentimenti, patriottismo, riscatto, ma anche una grande voglia di emancipazione. Una spinta verso la conquista della parità con l’uomo talmente forte, da scegliere di morire pur di ottenerla.
Irina e le compagne vedono che l’aereo con il quale devono conquistare la parità è
“di legno – proprio come un giocattolo – ricoperto di grossa tela. Ci sono due posti, uno davanti per la pilota, quello dietro per la navigatrice. Una volta sedute, le due aviatrici rimangono col busto fuori.”
Non si tratta di certo di aerei da combattimento, ma questo non impedisce loro di studiare ed esercitarsi per diventare talmente audaci da trasformare quegli areoplanini contadini, pacifici e ordinari in armi potentissime, in grado di colpire nella notte e fuggire senza farsi intercettare e abbattere. È una sfida che queste giovani donne raccolgono, perché rappresenta la loro grande occasione.
23000 voli e 1100 notti di combattimento, questi sono i numeri delle Nachthexen raccontate da una di loro con grande dignità e orgoglio, ma lasciando spazio anche ai sentimenti che pure hanno fatto parte di questa esperienza patriottica straordinaria.
Ritanna Armeni compie un’operazione importante per far conoscere ai lettori una pagina della storia della Russia che, ovviamente, non ha trovato e non trova tuttora spazio nei libri di storia. E, del resto, il reggimento di Irina è difficile da trovare anche al grande museo dell’Armata Rossa; una sola teca, anonima, nella quale solo la bandiera del 46° Reggimento della Guardia indica che quello è lo spazio con cui la patria rende omaggio alle donne che hanno contribuito alla sconfitta di Hitler in Russia.
Mi appassionano le storie di donne e mi è piaciuto molto il racconto di Irina Rakobolskaja che il 22 dicembre 2016 avrebbe compiuto 97 anni.
R. Armeni, Una donna può tutto. 1941: volano le streghe della notte, Ponte alle Grazie, 2018, pp. 230, € 16.00