L’ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore
“Se ci fosse fra voi qualcuno entrato per caso che non conosce i retroscena, non si preoccupi; mio padre mi ha insegnato che un elefante nel salotto non passa inosservato, meglio presentarlo. Se date un’occhiata alle mie Tac noterete circa dieci metastasi al fegato. I medici mi hanno detto che mi restano dai tre ai sei mesi di ottima salute. Questo un mese fa. Fate un po’ voi i calcoli.”
Questa è la situazione nella quale Randy Pausch scrive la sua “Ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore”. Un libro che mi ha consigliato un amico del quale ho grandissima stima e che non ho potuto fare a meno di leggere tutto in una volta. Ammetto che temevo si trattasse di un libro che parla della morte e invece mi sono trovata immersa nell’esatto contrario, in un inno alla vita e a quanto meravigliosa possa essere se sappiamo renderla tale.
Randy Pausch è docente universitario che, dopo aver ricevuto la diagnosi che ho riportato in apertura del post, si ritrova a dover scrivere la sua ultima lezione, dove ultima è da intendere davvero in senso letterale; non l’ultima della sua carriera accademica, ma l’ultima della sua vita.
È evidentemente un compito importante, perché, per uno come Randy, coincide con una specie di testamento ideologico. È senza dubbio un momento di analisi e di bilanci per il professore, ma la chiave di lettura del discorso non può e non deve essere negativa. Pausch decide che la domanda a cui vuole rispondere è:
“Che cosa mi rende unico?”
La risposta è già da sola uno spunto di riflessione incredibile.
“Qualsiasi fossero stati i miei risultati, tutto quello che avevo amato nella vita aveva origine nei sogni e negli obiettivi che avevo da bambino… e nel fatto di averli realizzati quasi tutti.”
Il messaggio davvero più importante da trasmettere per Randy Pausch è la passione che ha caratterizzato tutta la sua vita, la determinazione con la quale ha trasformato i suoi sogni di bambino nella sua realtà di adulto. Stabilito che questa doveva essere la chiave interpretativa da fornire, ogni singola frase di questa ultima lezione è essa stessa una lezione di comportamento e di vita.
Questa “ultima lezione” si struttura in sei parti; le prime tre sono di carattere autobiografico e raccontano i sogni, le esperienze e gli atteggiamenti che hanno reso i sogni di Randy una realtà. Una volta condivisa la sua esperienza, da vero professore illuminato qual è e qual è stato per tutta la sua vita, si dedica ai consigli. Ancora una volta partendo da una consapevolezza oggettiva:
“il tempo è tutto quello che avete. E potreste scoprire un giorno di averne meno di quanto pensavate”
I 31 capitoli che compongono la quinta parte sono un’ottima guida per capire cosa sia davvero importante e cosa possa aiutarci a vivere una vita che valga la pena di essere vissuta. Già solo leggendo i titoli, uno dopo l’altro, e fermandoci a riflettere sul loro significato, possiamo capire se stiamo facendo la cosa giusta. Se ci siamo dati delle priorità giuste, se stiamo perseguendo obiettivi sensati, se stiamo facendo tutto il possibile per rendere la nostra vita entusiasmante, qualsiasi cosa voglia dire per noi “entusiasmante”
“Troppe persone passano la vita intera a lamentarsi dei loro problemi. Ho sempre creduto che se sottraessimo alle lamentele un decimo delle energie che vi investiamo e la applicassimo alla risoluzione del problema, resteremmo sorpresi di vedere quanto cominciano a girare bene le cose.”
Come non essere d’accordo su questa ultima affermazione? Lamentarsi è sprecare tempo inutilmente; è non rendersi conto che
“i muri esistono per una ragione. Ci offrono l’opportunità di dimostrare quanto desideriamo realmente qualcosa. (…) i muri non servono per fermare chi desidera realmente qualcosa. Esistono per fermare gli altri.”
Quando capiremo questo potremo sognare in grande e saremo pronti per accettare il rischio che i nostri sogni si realizzino. Quando riusciremo a vivere la nostra vita nella maniera giusta, allora il nostro karma andrà a posto e saranno i nostri sogni a raggiungerci. Non più noi a correre dietro a loro, ma saranno loro a venire da noi. Un bel messaggio da parte di una persona che ha capito come si fa e lo ha fatto. Un bello sprone a smettere di aspettare che le cose accadano e a cominciare a farle accadere.
Un suggerimento: non pensate che Randy Pausch dica delle ovvietà, perché anche se apparentemente lo sono, di fatto noi per primi fatichiamo a metterle in pratica. Leggete questo libro ben sapendo che si tratta di una lettura che in qualche modo cambierà il vostro modo di pensare.
R. Pausch J. Zaslow, L’ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore, BUR, 2009, pp. 231, euro 9.90