Ulisse. L’ultimo degli eroi
Giulio Guidorizzi è grecista, studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico ed è Professore ordinario di Letteratura Greca all’Università di Torino. Si occupa della figura di Ulisse da sempre ed è proprio a lui che dedica la sua ultima opera, “Ulisse. L’ultimo degli eroi”.
Di Ulisse hanno raccontato e scritto tutti, ma Guidorizzi decide di cambiare completamente prospettiva, punto di vista. A parlare dell’ultimo degli eroi questa volta sono le donne che lui incontra e che regolarmente seduce durante il suo viaggio di ritorno a Itaca, dopo la guerra di Troia.
È un Ulisse che non racconta se stesso, ma che viene raccontato da altri, con parole che non sono le sue, visto con occhi che non sono i suoi.
Le donne che lo raccontano hanno tutte un carattere molto forte. La prima è Penelope, la moglie, che tutti ricordiamo per la sua fedeltà, ma anche per la sua astuta determinazione. È una donna ambigua e profonda, capace di tener testa ai pretendenti con l’inganno della tela. Una donna che aspetta il marito per vent’anni senza cedere ai pretendenti, perché con Ulisse ha sperimentato una passione straordinaria, travolgente, unica, irripetibile, al confronto della quale qualsiasi altra avrebbe il sapore della mediocrità, di un accontentarsi che non ha nessuna ragion d’essere.
Poi c’è Circe, la seduttrice che si lascia sedurre e trasforma la sua crudeltà in dolcezza. Avrebbe potuto trasformarlo in animale e farlo suo per sempre, ma decide di non farlo:
“c’è qualcosa di strano che mi trattiene. Ho sempre incontrato uomini che fuggivano o si nascondevano o avevano paura, oppure sciocchi che si sono lasciati ingannare subito e facilmente.”
Nemmeno le Sirene con il loro canto riescono ad avere la meglio sull’astuzia dell’eroe e Calypso, la Nasconditrice, che non conosce il tempo, si innamora di un uomo, mortale, senza riuscire a trattenerlo nemmeno con la promessa dell’immortalità. Nausicaa è la principessa che prova per Ulisse un’emozione che non conosce, perché non l’ha mai provata prima; un’emozione che non è fisica ma emotiva, mentale. La principessa Nausicaa si innamora della potenza delle parole, sia che raccontino storie vere sia che le raccontino inventate. Sedurre con la parola è la grande dote dell’eroe ‘dal molteplice ingegno’. Ulisse è senza dubbio un uomo d’azione, ma è soprattutto l’eroe della parola, una parola che è di per sé ambigua e seducente.
Giulio Guidorizzi mette in evidenza un aspetto molto interessante e cioè che non è possibile raccontare Ulisse senza partire da un sentimento, qualsiasi esso sia. Tutte le donne che incontrano l’ultimo degli eroi, e che ce lo raccontano in questo libro, raccontano di fatto la loro emozione nei confronti dell’eroe-uomo che è stato in grado di sovvertire tutto ciò che fino ad allora era consolidato, immutabile, mitico. Ulisse è unico, sfuggente, impossibile da catturare e da ingannare, ma è anche colui che è in grado di offrire un’esperienza diversa, unica, totalizzante alle donne che incontra, perché la sua arma di seduzione, la parola, è la più potente:
“Non avevano mai sentito nessuno parlare come lui, interi mondi si aprivano davanti ai loro occhi, incredibili, veri, falsi, non importa, scivolavano via come le nubi si inseguono traslucide nel cielo. (…) Le parole uscivano dalla bocca dello straniero come da una cascata; sapeva raccontare, sapeva alternare i silenzi con le parole e la sua voce era bellissima”
Il mito non ha bisogno di essere attualizzato. È senza tempo ed è il mezzo più potente che abbiamo per raccontare storie sempre nuove ripetendo racconti antichi. Ulisse è un eroe, perché è eterno (non immortale, eterno) ed è uomo, perché il mito ce lo racconta mortale, con caratteristiche umane, non divine.
Secondo Calvino
“un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”.
Credo che questa definizione si possa applicare anche a Ulisse, l’ultimo degli eroi che ci parla da più di duemila anni e che non ha ancora finito di dire quello che ha da dire.
G. Guidorizzi, Ulisse. L’ultimo degli eroi, Einaudi, 2018, pp. 195, € 14.00