Tre donne. Una storia d’amore e disamore
Tre donne: Gesuina, Maria e Lori, rispettivamente nonna, madre e figlia, raccontano le loro vite profondamente diverse ma intrecciate, costrette a una convivenza in un’unica casa nella quale non c’è traccia di presenza maschile, almeno non subito. Tre donne completamente diverse tra loro, che conducono le loro esistenze in linea con la propria concezione della vita, accomunate solo dall’abitudine di raccontarsi in un diario. Gesuina parla in un piccolo registratore che porta sempre con sé; Maria, che di professione fa la traduttrice, scrive lunghe lettere su carta, con la penna stilografica; Lori usa un quadernetto che nasconde nell’incavo di una parete di camera sua. Tre Donne, tre diari, tre punti di vista di un’unica storia, che si raccontano e si rivolgono al lettore con tutta la loro individualità e peculiarità. Gesuina, la nonna ultra sessantenne, non vuole rinunciare alla vita, all’amore, al divertimento. Lori giovane studentessa sedicenne, vive questa fase della sua vita in modo superficiale e in lotta con il mondo intero. In mezzo a loro, Dacia Maraini mette Maria, contemporaneamente figlia e madre, che rappresenta il punto di mediazione tra le altre due donne. Una figura equilibrata, dedita al proprio lavoro di traduttrice alle prese con Madame Bovary di Flaubert, che tenta di capire i punti di vista di Gesuina e Lori che la costringono a un’assunzione di responsabilità, forse eccessiva, e la renderanno vittima dei loro stessi comportamenti. Inutile dire che questo equilibrio già precario di suo, è azzerato quando arriva Francois
“un bell’uomo, i capelli un poco grigi sulle tempie, ma proprio bello, col naso piccolo e appuntito, gli occhi malinconici grandi e di un colore strano, sul viola, le labbra carnose e sorridenti, due braccia lunghe come quelle di un orangutango, un corpo da atleta e senza pancia”.
L’arrivo, anzi meglio, l’irruzione di un ‘gallo all’interno del pollaio’ crea un grande sconquasso che Gesuina, Maria e Lori vivono e raccontano, ancora una volta, ciascuna dal proprio punto di vista.
“Tre donne. Una storia d’amore e disamore” di Dacia Maraini è un libro nel quale l’autrice dimostra la sua acutezza nell’osservazione dell’animo femminile e l’abilità nel dosare gli elementi che occorrono per la costruzione di una trama equilibrata, nella quale ciascuna delle tre voci abbia lo stesso spazio narrativo.
La vicenda è forse un po’ scontata e a tratti prevedibile, ma “Tre donne” merita di essere letto per la scelta delle tre voci narranti che raccontano tre generazioni attraverso tre prospettive. Dacia Maraini è un’ottima regista che organizza la scena, i dialoghi e le comparse senza mai schierarsi dalla parte di nessun personaggio. Le tre donne raccontano a modo loro gli stessi accadimenti e l’autrice non ha nessun motivo per forzare l’interpretazione di chi legge.
Dacia Maraini osserva, descrive e fa raccontare; al lettore il compito di scegliere che valutazione dare alla vicenda, da quale parte stare, chi giustificare e chi condannare. Se non avete mai letto nulla di Dacia Maraini, non scegliete “Tre donne” come primo libro, perché non rende giustizia della bravura di questa scrittrice che ha dimostrato di saper fare ben di più.
D. Maraini, Tre donne. Una storia d’amore e disamore, Rizzoli, 2018, pp. 207,
€ 13.00