Il saggio mago e altri racconti
Il modo in cui ho incontrato questo libro è del tutto casuale. Ero a passeggio per Venezia e volevo a tutti i costi vedere la libreria Acqua Alta, un paradiso descritto sui social e del quale mi sono innamorata immediatamente. Avevo ragione, perché è davvero un luogo magico così come fantastico è il suo labirinto di libri. Girando per le sue stanze, il mio sguardo ha incrociato questo libro, di cui, confesso, non conoscevo l’esistenza. In un luogo magico, un libro il cui titolo è dedicato al Saggio mago, un personaggio di pura invenzione, scaturito dall’innocenza di una bambina straordinaria, Anna Frank, che tutti conosciamo, soprattutto per quel capolavoro letterario che è il suo Diario.
La raccolta di undici piccoli racconti, destinati ai bambini, racconta vicende immaginarie, la cui ispirazione è rappresentata dallo stesso mondo che ha dato vita al Diario. Un mondo davvero troppo grande per una bambina di quattordici anni che ha comunque saputo trasmettere, sia pur inconsapevolmente, un messaggio di amore fraterno e di speranza a tutti coloro che hanno incontrato la sua scrittura. È proprio in questa logica di bambina ottimista e piena di speranza che il titolo della raccolta diventa ancora più suggestivo e affascinante. È come se Anna, costretta nell’alloggio segreto, avesse scelto questo personaggio, caratterizzato come saggio, per esaudire il suo desiderio di vedere, di conoscere e di vivere in un mondo buono e pieno d’amore. Desiderio di tutto ciò che, nella realtà, le è totalmente precluso.
È una raccolta di racconti molto diversi tra loro.
“Blurry, l’orsacchiotto che voleva scoprire il mondo” è il desiderio di scoprire, di conoscere il mondo. Blurry scappa senza farsi vedere alla scoperta del mondo, una scoperta, per lui così piccolo, piena di pericoli e di insidie. Quando Blurry-Anna torna a casa, confessa di non essere riuscito a trovare il mondo del quale era andato alla ricerca. La segregazione all’interno dell’alloggio segreto è il limite che rende impossibile qualsiasi esplorazione rivolta verso l’esterno.
“Il saggio mago”, protagonista del racconto che dà il titolo all’intera raccolta, è colui che può, con il suo aiuto, rendere più sopportabile la convivenza forzata delle persone. Se non è possibile la fuga verso la libertà, allora l’unica soluzione che rimane è cercare il modo di volersi bene.
“La fioraia” e “la fata” descrivono la natura che Anna può vedere dalla finestra dell’alloggio segreto. Uno sguardo forse un po’ ingenuo, ma sempre pieno di speranza.
“L’angelo custode” è la nonna adorata, mentre “Enrichetta” è un esempio di generosità nei confronti del prossimo che, secondo Anna, è la condizione che rende le persone contente.
“Kitty” è la stessa che incontreremo nel Diario, la bambina che vive cercando senza sosta il perché delle cose. “Katrientje” è la Anna che sperimenta la difficoltà di entrare nel mondo, dal quale troppe volte si sente esclusa e incompresa.
“Il sogno di Eva” è il racconto che piace di più alla piccola scrittrice. È il sogno di bontà e fratellanza che per la ragazzina sono gli unici sentimenti possibili per il mondo che vorrebbe.
“Perché” e “Dare” si allontanano completamente dalla dimensione della fiaba e lasciano spazio all’indagine psicologica della società che, pur con tutti i suoi limiti, ne scandaglia il dramma fino a penetrare la sostanza vera ma taciuta dei problemi. In “Perché” la consapevolezza che la risposta ai più gravi interrogativi della vita può venire solo dalla coscienza; “Dare” è un invito spassionato ad essere generosi con chi ha meno di noi, in nome di un principio di uguaglianza che vale per tutti: “C’è posto per tutti a questo mondo, c’è denaro per tutti, cose belle per tutti. Dio ci ha dato quanto basta per tutti: siamo noi che dobbiamo cominciare a dividercelo con giustizia”. Ingenuità? Infantilismo? Utopia? Forse. Quel che è certo è che il bello della storia degli uomini è basato su principi di solidarietà, uguaglianza, amore, rispetto, umiltà.
Incredibile come una bambina, nella sua condizione di totale mancanza di amore, di disuguaglianza, di mancanza di rispetto e soprattutto priva della libertà per una colpa che non esiste, continui a mandare un messaggio di speranza e di ottimismo che nemmeno molti adulti sarebbero in grado di trasmettere con tanta lucidità e maturità.
«È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo».
A. Frank, Il saggio mago e altri racconti, Universale Cappelli, Bologna, 1960