Questione di virgole. Punteggiare rapido e accorto
“Questione di virgole” è il libro con cui Leonardo Luccone, in modo davvero magistrale, ci aiuta a recuperare la consapevolezza che
“punteggiatura e ortografia sono l’abito che fa il monaco, sono il condimento che fa il primo piatto, sono una vasta parte dell’essenziale.”
Un’affermazione forte, ma vera. Da quando abbiamo perso l’abitudine di leggere ad alta voce, non apprezziamo più l’importanza della punteggiatura e non ci rendiamo conto di quanto influisca sul corretto funzionamento del testo. Anche perché
“la punteggiatura corretta è invisibile. Non ci si accorge nemmeno che tutto sta filando liscio.”
È un libro bello, bellissimo, perché trasmette l’importanza della punteggiatura attraverso la passione dell’autore per la lingua italiana. “Questione di virgole” è il testo che coniuga alla perfezione la ragione al sentimento delle parole e del loro significato, che acquista o perde valore a seconda che siano in sinergia con la corretta punteggiatura. Corretta, non perfetta, perché se è vero che la punteggiatura ha un carattere logico abbastanza rigido che ci consente di fare poco, è altrettanto vero che ne ha uno espressivo che ci permette di esprimere la nostra personalità e di far emergere la sensibilità che abbiamo e che ci rende diversi gli uni dagli altri. A dimostrazione e supporto di qualsiasi affermazione e regola, Leonardo Luccone porta molti esempi tratti dai grandi della letteratura in generale e italiana in particolare. È una scelta precisa che deriva dalla consapevolezza che
“è la bottega che fa il mestiere”.
Di fronte a qualsiasi testo scritto da altri o da noi, possiamo conoscere alla perfezione le teorie della scrittura e della lettura, ma non c’è nulla di più utile che esercitarsi sul campo. L’allenamento sta alla base della lettura e della scrittura, nella consapevolezza che
“il testo lo fanno l’autore e il lettore, che interpreta a modo suo”.
A parità di punteggiatura, la lettura, in particolare quella a voce alta, mette in evidenza la sensibilità di chi legge ed è per questo che lo stesso identico scritto, letto da persone diverse, acquista sfumature diverse. A parlare si impara parlando, a scrivere si impara scrivendo, a leggere si impara leggendo. Tutto vero, ma è altrettanto vero che parlare, leggere e scrivere sono tre azioni che si aiutano e si alimentano reciprocamente. Se è vero che la povertà di linguaggio testimonia e deriva da una povertà di pensiero, l’incapacità di utilizzare l’interpunzione implica una scarsa capacità di interpretazione.
“Questione di virgole” non è un manuale di punteggiatura, anche se ce la racconta in modo esaustivo.
Lucconi scrive un libro che racconta la bellezza della lingua italiana. Aggiungo anche che la quantità incredibile di esempi e di brani citati costituisce una miniera ricchissima di suggerimenti di lettura di libri che hanno lasciato il segno nella letteratura. Non sono tutti esempi perfettamente riusciti, perché anche i più grandi qualche imprecisione nel “punteggiare rapido e accorto” l’hanno scritta, ma sono sicuramente testi che vale la pena studiare. Siccome nessuno di noi nasce imparato in nulla, perché a parlare, leggere e scrivere impariamo in momenti diversi della nostra vita e, a volte, anche con qualche difficoltà, Lucconi ci accompagna all’interno della punteggiatura attraverso esercizi di copiatura, riscrittura, lettura e ascolto.
“Ho lavorato a un poema tutto il giorno. La mattina ho aggiunto una virgola, nel pomeriggio l’ho tolta”. (O. Wilde)
Se Oscar Wilde ha esitazioni di questo tipo, credo che anche noi possiamo averle. Voi che dite?
Leggete e appassionatevi alla punteggiatura, alle parole e ai loro significati, alla letteratura, alla scrittura e alla lettura. Lasciatevi guidare da Leonardo Luccone e capirete quanto importante sia una “Questione di virgole”. Io ho letto questo libro una volta sola, ma lo ricomincio immediatamente, perché è davvero un testo prezioso e perché voglio migliorare l’abito della mia scrittura.
L. Luccone, Questione di virgole. Punteggiare rapido e accorto, Laterza, 2018, pp. 244, € 16.00