Le inseparabili. Storia di un’amicizia
‘Le inseparabili’ sono Simone de Beauvoir e Zaza (Elisabeth) Lacoin, protagoniste di questo romanzo finora inedito e che Ponte alle Grazie ha deciso di pubblicare in contemporanea con la Francia. La voce narrante è Simone de Beauvoir, Sylvie nel romanzo, che racconta la storia di questa amicizia profonda con Andrée (Zaza), una bambina intelligente e ribelle nei confronti della quale prova un sentimento di forte attrazione e seduzione mentale.
Dicevamo cose banali, come fanno i grandi; ma capii subito, con stupore e gioia, che il vuoto del mio cuore, il fondo cupo delle mie giornate avevano una sola causa: l’assenza di Andrée. Vivere senza di lei non era vivere.
In questa citazione il senso della profondità di un’amicizia, che è il vero motore per la conoscenza di se stessi e degli altri. È ambientato nei primi anni del Novecento, quando la condizione della donna è penalizzata da una struttura sociale che non la valorizza e non le permette di esprimersi e realizzarsi e le cicatrici del primo conflitto mondiale sono ancora molto profonde e condizionanti.
Le due ragazze, in questo contesto, trovano l’una nell’altra un’affinità, un rifugio, attraverso i quali cercano di crescere e di farsi forza. I caratteri sono molto diversi fra loro, ma, proprio queste differenze, rappresentano il completamento di cui le due giovani sentono di avere bisogno per dare un senso alla propria esistenza che trova una ragion d’essere in un rapporto che non può che diventare simbiotico. È il racconto di un’amicizia forte che nasce senza che, soprattutto Sylvie, si renda conto di quanto sia determinante e ineludibile. La protagonista non realizza subito l’intensità di questa nuova frequentazione; si ritrova coinvolta emotivamente in una dimensione che, fino a quel momento, le era completamente sconosciuta. La nuova amica diventa un punto di riferimento, una presenza ineludibile. Andrée le sembra una ragazza più libera, più determinata e indipendente di quanto non sia lei, mentre è vero il contrario e sarà proprio questa sudditanza psicologica nei confronti della famiglia e della società a esserle fatale.
Simone de Beauvoir è impeccabile nel descrivere situazioni e sentimenti di grande complessità, nel metterci nella condizione di assumere la giusta prospettiva di fruizione e interpretazione. Il ritratto della società che l’autrice riesce a fare in queste poche pagine de ‘Le inseparabili’ è straordinario: convenzioni soffocanti che lasciano ben poco spazio alla manifestazione dei propri sentimenti, una condizione femminile del tutto penalizzata e intrappolata in un sistema che non lascia scampo. È uno scritto di protesta questo. ‘Le inseparabili’ di Simone de Beauvoir è un libro commovente, capace di coniugare dolore, dolcezza e affetto a una lucida e rabbiosa razionalità con la quale l’autrice manifesta al lettore il suo atto di denuncia, scritto già nel 1954.
Da non sottovalutare, almeno per quanto mi riguarda, la veste editoriale che Ponte alle Grazie ha scelto per questa pubblicazione postuma: il libro è corredato anche documenti iconografici e di corrispondenza riguardanti le due amiche inseparabili che rendono la lettura ancora più affascinante e suggestiva.
S. de Beauvoir, Le inseparabili, Ponte alle Grazie, 2020, pp. 208, € 15.00