L’arca parte alle otto. L’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini
Sapete qual è il bello dei bambini? Che le loro sono sempre domande reali, non retoriche, non sarcastiche e nemmeno provocatorie. Sono domande di chi si trova, per la prima volta, di fronte a situazioni o persone che realmente non conosce e alle quali si approccia senza sovrastrutture o condizionamenti. Sono domande genuine, complesse e semplici allo stesso tempo, mai banali, poste con il candore e la curiosità di chi vuole conoscere e capire senza alcun pregiudizio.
Per noi adulti rispondere a queste domande è complicato e difficile, perché siamo appesantiti da sovrastrutture culturali, sociali, religiose. Non riusciamo più a porci un problema, senza avere già nella mente il percorso che vogliamo compiere nell’articolazione di una risposta che non serve mai a spiegare realmente, ma sempre a “spiegare interpretando” e quindi a orientare, condizionare, a volte strumentalizzare.
I bambini assomigliano al piccolo pinguino de “L’arca parte alle otto. L’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini” di Ulrich Hub, con le illustrazioni di Jörge Mühle, che affronta un tema enorme, quale l’esistenza di Dio. I pinguini protagonisti sono tre, due grandi e uno piccolo, che vivono in un luogo in cui
“ovunque ti volti, vedi solo neve e ghiaccio e ghiaccio e neve e neve e ghiaccio”.
In uno scenario come questo in cui è tutto bianco uguale, l’arrivo di una farfalla gialla crea scompiglio e rappresenta il punto di partenza per una serie di eventi catastrofici (e ridicoli). Il pinguino piccolo, un ribelle, vorrebbe schiacciarla semplicemente perché ha voglia di farlo, ma i due amici grandi inorridiscono e, per farlo desistere, invocano una prevedibile punizione da parte di un “presunto” Dio. Dico presunto, perché il vero grande problema è che siccome Dio non si vede, come facciamo ad essere davvero sicuri della sua esistenza? Il tutto, proprio mentre Dio sta scatenando sulla terra il diluvio universale, perché stanco che uomini e animali litighino tra di loro.
Mentre il pinguino piccolo si è allontanato a causa della lite, una strana colomba arriva ad annunciare che esiste un’arca, che parte alle otto precise, sulla quale possono imbarcarsi solo coppie di animali.
La regola enunciata dalla burbera colomba, che ha la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante, crea ai pinguini un primo problema: loro sono in tre.
A questo punto è evidente che tutti e tre i pinguini trovano il modo di imbarcarsi sull’arca che parte alle otto, ma per sapere come va a finire dovete leggere tutta questa avventura irresistibile e divertentissima.
I libri per bambini sono la dimostrazione più bella ed efficace del fatto che non esistono temi di cui è difficile parlare e del fatto che imparare divertendosi è molto più utile che farlo con il broncio. Se si utilizza il registro giusto, con i bambini si può parlare di qualsiasi cosa, anche dell’esistenza di Dio.
Nel caso specifico de “L’arca parte alle otto”, ci sono molti elementi di riflessione davvero fondamentali. Il primo che voglio sottolineare è l’importanza di porsi delle domande che permettano di affrontare qualsiasi situazione con spirito critico, nella consapevolezza che accanto alle regole occorre mettere il proprio libero arbitrio. Ciascuno di noi compie ogni giorno delle scelte che implicano assunzione di responsabilità. Possiamo (e dobbiamo) rispettare le regole solo se le conosciamo, possiamo (e siamo capaci di) scegliere solo se siamo consapevoli, possiamo interpretare ciò che accade solo se abbiamo spirito critico, possiamo (e dobbiamo) opporci a ciò che è sbagliato solo se conosciamo ciò che è giusto.
Che Dio esista o meno, che ci crediamo oppure no, che si chiami dio o in un altro modo, che ci punisca oppure non lo faccia, che veda e senta tutto oppure niente, che abbia buona memoria o che non si ricordi nulla, non è importante.
Quello che i tre pinguini ci insegnano è che ciascuno di noi ha la possibilità di vivere, di ragionare, di scegliere e di sbagliare se e soltanto se accetta di mettersi in discussione e di non accontentarsi di ciò che viene prescritto da altri.
L’esistenza di Dio, le regole stabilite da altri, tutto ciò che è altro da noi non può rappresentare l’alibi dietro il quale barricarci per non dover scegliere, per non assumerci le responsabilità dei nostri comportamenti. Come creature imperfette, pensanti, ma possibilmente consapevoli.
Ultima considerazione che voglio fare riguarda la veste editoriale del libro e le illustrazioni. Ha la copertina rigida ed è corredato da disegni spassosissimi che amplificano e rinforzano l’importanza e la comicità dei contenuti raccontati. Jörge Mühle ha disegnato personaggi e ambientazioni che, già da soli, permettono di cogliere tanti particolari preziosi per la caratterizzazione anche emotiva dei personaggi.
Datemi retta, leggete questa storia e divertitevi più che potete; anche perché altrimenti non saprete mai cosa si è dimenticata di importante la colomba che ha organizzato il viaggio sull’arca di Noè.
U. Hub, J. Mühle, L’arca parte alle otto. L’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini, Rizzoli, 2014, pp. 92, € 14.00 (trad. B. Capatti)