Io viaggio da sola. Istruzioni per l’uso di intelligenza, astuzia e fantasia
“Viaggiare da sole non significa affatto essere sole. Significa che vi dovete arrangiare a portare la valigia, e questo è un problema risolvibile”
Questo è l’assunto di partenza, una precisazione per nulla scontata. Viaggiare da sole significa esattamente il contrario, fare amicizia con i luoghi in cui ci si trova per obbligo, per necessità o per scelta, parlare con le persone, costruire relazioni, il tutto senza perdere di vista se stessi.
“Gli itinerari di viaggio sono un network ben più interessante di quello virtuale”.
Occorre solo attivarli. Maria Perosino ci racconta la sua esperienza di viaggio, ma lo fa in un modo davvero divertente e utile. La sua esperienza di viaggio può essere il punto di riferimento per qualsiasi donna che voglia sperimentare il viaggiare da sola. Ogni capitolo di questo diario di bordo rappresenta un consiglio prezioso per affrontare situazioni analoghe. È un libro che si può decidere di leggere prima di partire per essere più preparati, durante il viaggio per capire se quello che sta succedendo capita solo a noi o è successo anche ad altri, si può leggere dopo per ‘mettere a sistema’ l’esperienza fatta e godersela fino in fondo. Maria ci aiuta nel preparare la valigia della viaggiatrice solitaria, che deve contenere tutto ciò che occorre per affrontare qualsiasi situazione si presenti, ma allo stesso tempo, non deve assomigliare al baule, impossibile da trasportare da sole, di una duchessa del Medioevo pieno di oggetti inutili.
Ci spiega quale criterio utilizzare per scegliere i ristoranti in cui mangiare senza spendere cifre folli, ma con la sicurezza di gustare buon cibo in un ambiente adatto a una signora da sola. Ci aiuta a capire che la cosa fondamentale è entrare in sintonia con lo spazio in cui ci muoviamo.
“A parlare sono le persone, e la gente non è mai a corto di parole, soprattutto se gli si chiede qualcosa del luogo in cui vive. Basta fare la domanda giusta. E la domanda giusta è quella che lascia intendere un interesse vero.”
Sentirsi parte del mondo è l’unico modo per non essere sole e creare questa situazione significa interagire guardando non solo la nostra, ma anche “l’altra metà del cielo”.
Un capitolo, che vale da solo la lettura dell’intero libro, è quello dedicato alle vacanze intelligenti. Una ricostruzione divertentissima e acuta del concetto di vacanza intelligente e di come si sia evoluto con il passare degli anni. Vi siete mai chiesti cosa significhi l’espressione ‘vacanza intelligente’? È possibile darne una definizione univoca e valida per tutti? Beh, dovete leggere cosa ne pensa Maria Perosino e non potrete che essere d’accordo con la sua analisi.
Steve McCurry, fotografo che io adoro, sostiene che “il significato del viaggio è il viaggio stesso”; questo libro ne è una conferma. Il viaggio è arricchito da chi ci accompagna o anche da chi non c’è. La compagnia di un fidanzato è ben diversa da quella di una amica e ancora diversa è la sensazione che si prova in solitaria. Sono tutte esperienze che vale la pena fare, nella consapevolezza che il modo di affrontarle e di viverle cambia radicalmente.
“A volte noi donne ci dimentichiamo le istruzioni per l’uso dell’intelligenza, dell’astuzia e della simpatia. Questo libro racconta la mia, di storia, e vorrei che leggerlo fosse un po’ come fare una chiacchierata tra compagne di viaggio. È scritto per le donne, ma non è vietato agli uomini.”
Maria Perosino, Io viaggio da sola, Einaudi, 2012, pp. 144, € 10.00