Il professore: quando la crisi diventa opportunità
‘Il professore’ è il primo romanzo della scrittrice Charlotte Brontë, che non ebbe mai la soddisfazione di vederlo pubblicato, perché tutti gli editori lo considerarono troppo realistico. È anche l’unico romanzo suo in cui il protagonista, che racconta in prima persona, è maschile. La trama è semplice: William Crimsworth, uomo colto e dal carattere sensibile, fugge da un lavoro pesante e competitivo alle dipendenze del fratello e, dallo Yorkshire, si trasferisce in Belgio per dedicarsi all’insegnamento presso un istituto femminile. Qui conosce la studentessa Frances Henri della quale poco alla volta si innamora. Un amore corrisposto. La vita della coppia non è affatto semplice, ma il finale è “lieto” proprio come nelle favole.
Il motore della vicenda è lo stato di insoddisfazione che William vive e al quale trova il coraggio di mettere fine, cercando la via di uscita da uno stato di frustrazione divenuto ormai insopportabile. Avere la determinazione di cambiare ciò che non soddisfa, avere il coraggio di perseguire i propri sogni, anche se questo significa, semplicemente, cercare di migliorare la propria condizione dei vita. Scegliere di uscire da quella che impropriamente viene definita la “zona di comfort”; impropriamente, perché se davvero fosse di comfort, non ci sarebbe nessuna motivazione per sentire l’impulso di modificarla e di uscirne.
Un grande insegnamento che, per quei tempi, era decisamente sovversivo e talmente progressista, che nessun editore ebbe il coraggio di darlo alle stampe. Un messaggio di libertà dato da una donna, un atto di coraggio senza precedenti. C’è la messa in discussione dei presupposti che costituivano il fondamento “sacro” della società vittoriana attraverso un approfondimento psicologico dei personaggi che coincide con un lavoro profondissimo di autoanalisi della scrittrice che per questo fu giudicata, come dicevo prima, sovversiva e troppo “maschile”.
La scrittura è già in questo primo romanzo quella che ha reso la Brontë protagonista indiscussa della letteratura mondiale di tutti i tempi.
“Ci sono impulsi che possiamo controllare, ma ce ne sono altri che controllano noi, perché ci raggiungono con un balzo da tigre e diventano nostri prima ancora che li abbiamo visti. Ma forse questi impulsi sono di rado del tutto cattivi; forse la ragione, con un procedimento tanto breve quanto silenzioso, un procedimento che è già finito prima ancora di essere percepito, si è accertata della bontà dell’azione che l’istinto sta meditando e si sente giustificata a restare passiva mentre l’azione stessa viene eseguita”
Charlotte Brontë, Il professore, Fazi Editore, 2016, pp. 304, € 14.00