Il dono della rabbia e altre lezioni di mio nonno Mahatma Gandhi
“Il dono della rabbia e altre lezioni di mio nonno Mahatma Gandhi” è senza dubbio un titolo che attira l’attenzione. Come può la rabbia essere un dono? Ho preso in mano il libro e ho visto che è scritto da Arun Gandhi, il nipote del Mahatma, e la curiosità è cresciuta al punto che ho deciso che dovevo leggerne il contenuto.
È il racconto dei due anni che Arun ha trascorso in India accanto al nonno. Sono due anni molto intensi, nei quali il bimbo appena dodicenne, impara a conoscere la persona che per tutto il mondo era un mito, ma che per lui era semplicemente «Bapuji», il nonno. Tra loro si instaura subito un rapporto speciale, da nonno a nipote, ma anche da maestro a discepolo, durante il quale Arun, da bambino ingenuo, diventa “saggio giovane uomo”.
Cosa c’entra la rabbia e soprattutto in che modo può essere un dono? È il primo grande insegnamento che Gandhi regala al nipote. Arun era un bimbo facile all’ira che non riusciva a incanalare e che sfogava con comportamenti rissosi e decisamente poco costruttivi.
“La rabbia sta alle persone come la benzina alle automobili: è il carburante che ci fa muovere per raggiungere un posto migliore. Altrimenti ci mancherebbe la spinta necessaria ad affrontare una sfida. È l’energia che permette di reagire a un’ingiustizia.”
Ecco spiegato in che senso la rabbia è un dono.
Un insegnamento importante, ma che presuppone una grande dose di intelligenza per comprendere la differenza sostanziale tra provare un sentimento di rabbia ed esserne sopraffatti. Se ci pensiamo bene, ciascuno di noi prova dei sentimenti, qualsiasi essi siano, nei confronti delle situazioni che viviamo e delle persone con cui abbiamo a che fare. Ci arrabbiamo, ci rallegriamo, proviamo dispiacere, e tanto altro ed è giusto che sia così, perché significa che le situazioni o le persone in un modo o nell’altro ci stimolano. Solo se non ci importa nulla delle cose o delle persone rimaniamo indifferenti e non ci facciamo coinvolgere in nessuna direzione. Provare rabbia significa aver voglia di reagire alla situazione che ci provoca questo sentimento e la differenza sta proprio nel modo in cui decidiamo di reagire.
La rabbia diventa un dono solo quando ne individuiamo l’origine e possiamo trovare una soluzione. Usare la rabbia a fin di bene significa semplicemente cercare di capire il punto di vista altrui ed “essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.
Questo è l’insegnamento che costituisce il primo capitolo di un libro che impone un grosso esame di coscienza in merito ai comportamenti abituali di ciascuno di noi.
I capitoli sono undici:
- Usa la rabbia a fin di bene
- Non avere paura di prendere posizione
- Apprezza la solitudine
- Sii consapevole del tuo valore
- Le menzogne sono una zavorra
- Lo spreco è una forma di violenza
- L’educazione non violenta
- La forza dell’umiltà
- I cinque pilastri della non violenza
- Preparati a essere messo alla prova
- Lezioni per il presente
Ciascuno di questi è davvero una lezione di vita che diventa ancora più efficace se si pensa che questi sono gli insegnamenti che Gandhi ha impartito ad un bimbo di dodici anni esattamente come ha cercato di fare nei confronti di tutta l’umanità.
Dice Arun:
“Fui testimone dei cambiamenti epocali determinati da mio nonno e, al tempo stesso, un discepolo dei suoi insegnamenti semplici e pratici per il conseguimento dei miei obiettivi personali.”
A giudicare da quello che accade nel mondo, sembra che la visione di Bapuji sia tuttora utopistica e impossibile da realizzare, eppure i cinque pilastri della non violenza
Rispetto, Comprensione, Accettazione, Gratitudine, Compassione,
sono (ma forse, e aggiungerei purtroppo, è meglio dire dovrebbero essere) alla base della civiltà.
Una preziosa raccolta di lezioni di vita universali, senza luogo e senza tempo, impartite dal Mahatma Gandhi con l’esempio prima che con le parole.
Arun Gandhi, Il dono della rabbia e altre lezioni di mio nonno Mahatma Gandhi, Giunti, 2017, pp. 208, € 14.90