Il catalogo delle donne valorose
“Il catalogo delle donne valorose”. Una donna, Serena Dandini, che parla di trentaquattro donne intraprendenti, contro corrente, forti, generose, creative, determinate e sempre pronte a lottare per perseguire i loro obiettivi, a volte ritenuti impossibili dagli altri, ma perfettamente realizzabili da loro. Donne straordinarie, giornaliste, scrittrici, attrici, cantanti, scienziate, attiviste impegnate su vari fronti, troppo spesso sottovalutate quando non addirittura completamente ignorate. Poche di loro hanno visto riconosciuti i propri meriti e il proprio valore in vita, tutte sono valorizzate in questo libro, nonostante sia davvero difficile sintetizzare in poche pagine vite così straordinarie.
Serena Dandini costruisce una selezione molto interessante, attraverso la quale affianca donne che tutti conosciamo, almeno per sentito dire, a donne che invece sono, purtroppo, ancora sconosciute ai più. Della prima categoria (quelle conosciute) fanno parte Ilaria Alpi, la giornalista uccisa sul lavoro; Sophie Scholl, la studentessa bavarese uccisa per il suo attivismo antinazista; Grazia Deledda e Karen Blixen, scrittrici di cui tutti abbiamo letto almeno un libro; Josephine Backer e Giuseppina Bonaparte delle quali basta citare il nome. Mi è piaciuto moltissimo il ritratto di Betty Boop che, anche se donna di cartone, è stata vittima di un’attività di censura terribile che l’ha relegata ai margini del successo e della notorietà che invece avrebbe meritato. Maryam Mirzakhani è una matematica in carne e ossa ed è l’unica ad aver vinto la medaglia Fields, l’equivalente del premio Nobel. Fin qui tutto facile.
La parte per me più affascinante in assoluto di questo catalogo è costituita dalle donne che invece pochi, pochissimi conoscono e di cui io sapevo poco più del nome e a volte nemmeno quello. Non conoscevo la storia di Alice Guy, produttrice cinematografica inglese che, dopo l’invenzione del cinema da parte dei fratelli Lumiére ha intuito che il futuro del cinema sarebbe stato non solo la documentazione dei fatti, ma l’invenzione delle storie da raccontare. Oppure la storia di Consuelo de Saint-Exupéry che ha vissuto tutta la vita in balia del celebre autore del Piccolo Principe in un rapporto di sudditanza psicologica della quale non è mai riuscita a liberarsi e che ha determinato la fortuna e il successo dello scrittore.
“Non sappiamo mai davvero quale potrebbe essere il risultato delle nostre battaglie. Non abbiamo una sfera di cristallo che ci consenta di vedere il futuro, non abbiamo garanzie, ma questo non significa che non si debba lottare.”
Così dice Angela Davies, una donna nera femminista, comunista militante e che ha dedicato e dedica tuttora la sua esistenza alla difesa dei propri ideali. C’è Olympe De Goudes, “una fervente rivoluzionaria che aveva constatato come tra tutte le rivendicazioni sbandierate dai suoi compagni mancassero i diritti più fondamentali per le donne”. È a lei che dobbiamo la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791.
Potrei continuare e citare tutte e trentaquattro le donne di cui ci racconta Serena Dandini, ma credo che abbiate già intuito che vale davvero la pena conoscerle una a una.
Questo “catalogo delle donne valorose” ha una particolarità davvero molto bella. Se è vero che quasi mai la storia ha dimostrato apprezzamento e gratitudine nei confronti di queste donne, il mondo dei fiori, ha dedicato ad ognuna una rosa, creata appositamente per ricordare e onorare donne valorose, appunto.
S. Dandini, Il catalogo delle donne valorose, Mondadori, 2018, pp. 276, € 19.00 (illustratore A. Pistacchi)