Dentro l’acqua. I segreti possono trascinarti a fondo
“Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell’Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l’hanno sempre tenuta lontana.”
Torna così l’autrice de ‘La ragazza del treno’ con un nuovo thriller psicologico, “Dentro l’acqua”. All’inizio la storia non è semplice, anche e soprattutto in virtù della pluralità di voci che raccontano i fatti. Tutte le persone che, in qualche modo, hanno o hanno avuto a che fare con le sorelle Nel e Julia Abbott, vengono chiamate in causa per raccontare la loro parte di storia, il loro punto di vista. In questo modo l’autrice Paula Hawkins coinvolge il lettore nel dipanarsi della vicenda, dentro l’acqua, ma anche fuori, in un crescendo di dettagli e di ricordi che aggiungono suspence pagina dopo pagina.
“Alcuni dicono che quelle donne hanno lasciato qualcosa di sé nell’acqua, che il fiume ha trattenuto un po’ del loro potere, perché da allora le sue sponde attraggono le donne infelici, disperate, perdute. Vengono qui e nuotano con le loro sorelle.”
Nel è solo l’ultima di una serie di donne morte inghiottite dall’acqua e Julia è tornata per riportare a galla la verità di quelle vite e di quelle morti. La ricerca della verità è tutta giocata tra rievocazione del passato e analisi del presente, con un movimento continuo che ricorda quello delle onde del mare che vanno e vengono in modo incessante, instancabile. Anche verità e menzogna si alternano e si confondono, così come si intercalano gesti prevedibili e colpi di scena del tutto inaspettati.
“Non fidarti di una superficie troppo calma. Lascia che l’acqua ti racconti la sua storia”
Un thriller di piacevole lettura, che conferma lo stile dell’autrice. Molti gli elementi di continuità con il precedente libro, La ragazza del treno, sia dal punto di vista tecnico che nella caratterizzazione dei personaggi. Nel primo romanzo le voci narranti erano tre, qui diventano molte di più, e l’efficacia della pluralità delle voci rimane, anzi aumenta. La protagonista di questo secondo romanzo, Julia, ha molto in comune con Rachel; non si accetta per il suo sovrappeso che in adolescenza l’ha spesso resa vittima di scherno e di emarginazione e, come la ragazza del treno, dimostra inclinazione al bere. Rachel immaginava le vite degli altri durante il suo viaggio in treno, Julia “dialoga mentalmente” con la sorella morta con la quale ha sempre avuto un rapporto non conflittuale direi piuttosto di quasi completa indifferenza. Psicologie difficili quindi, adolescenze faticose che rendono doloroso il ritorno al passato, perché obbligano a confrontarsi con realtà traumatiche mai realmente superate.
P. Hawkins, Dentro l’acqua, Piemme, 2017, pp. 372, € 19.50