Maus. Una storia splendida
Era molto tempo che, durante le mie incursioni in libreria, prendevo in mano ‘Maus’ di Art Spiegelman, un libro che per certi aspetti mi attira da sempre. Poi in questi giorni la decisione che volevo fosse mio e l’ho acquistato.
La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all’Olocausto, una madre che non c’è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli ebrei sono topi e i nazisti gatti.
Questa la storia che racconta il fumetto; rappresenta un’opera organica, ma, in realtà, raccoglie due fumetti che raccontano due momenti diversi della stessa storia. I titoli sono ‘Mio padre sanguina storia’ in cui l’autore Art Spiegelman racconta le vicende del padre dalla giovinezza al 1944 e ‘E qui sono cominciati i miei guai’ incentrato sull’esperienza della deportazione nei campi di concentramento nazisti vista dalla parte del figlio sopravvissuto che ha un disperato bisogno di fare i conti con se stesso, ma soprattutto di raccontare, di condividere, di far sapere.
Protagonisti del racconto sono gatti e topi, rispettivamente i nazisti e gli ebrei, che lo stesso Hitler nel suo ‘Mein Kampf’ aveva definito ratti.
La scelta di affrontare un tema così duro attraverso la forma espressiva del fumetto potrebbe sembrare azzardata, in realtà ‘Maus’ è un vero e proprio capolavoro. Non c’è nulla di sminuente in questa forma espressiva, anzi l’intensità dell’immane tragedia emerge di prepotenza proprio grazie a questa scelta narrativa ed espressiva.
Art Spiegelman scrive un vero e proprio capolavoro tutto interamente giocato, oltre che sui contenuti, sulla capacità magistrale di fare uso del disegno e del colore in modo da essere perfettamente in linea con il racconto che deve essere trasmesso al lettore. Di ‘Maus’ Umberto Eco dice:
MAUS è una storia splendida. Ti prende e non ti lascia più. Quando due di questi topolini parlano d’amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell’Europa orientale, in questi piccoli discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si è presi da un ritmo lento e incantatorio, e quando il libro è finito, si attende il seguito con la disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico.
Art Spiegelten, Maus, Einaudi, 2010, pp. 292, € 20.00 (trad. C. Previtali)