A Parigi con Colette
Se è vero che ogni libro rappresenta un viaggio, in questo caso l’affermazione è vera ancora di più. ‘A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie’ è il libro con cui Angelo Molica Franco ci accompagna attraverso una delle più affascinanti capitali d’Europa, Parigi, con una guida d’eccezione, Colette, ovvero una scrittrice e attrice teatrale francese, considerata tra le maggiori figure della prima metà del XX secolo, che ha senza dubbio segnato un’epoca.
È un viaggio nel tempo e nella memoria tra angoli della capitale francese che non esistono più, ma che, a inizio secolo, sono stati lo scenario privilegiato dal quale ha avuto inizio la rivoluzione culturale che ha caratterizzato la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. In questo contesto Colette si muove con grande disinvoltura: è una ragazza di campagna che ha iniziato a sognare Parigi attraverso i romanzi dei grandi scrittori francesi Zola e Balzac e quando finalmente arriva nella capitale mostra
una sete di vivere sconosciuta a chi appartiene già alla realtà cittadina e, proprio in ragione di questo scarto, si appropria di Parigi, dei suoi luoghi e delle sue facce, divenendone lei stessa un simbolo.
Colette si getta a capofitto nella realtà parigina, dai palcoscenici dei cafe-chantant, al Moulin Rouge, ai locali frequentati da signore in abiti maschili, passando per i reportage come inviata nel periodo della Grande Guerra. Lei stessa, anche nella vita privata, aderisce completamente allo stile di vita che la modernità parigina consente: si sposa tre volte e non disdegna di intessere relazioni extraconiugali sia con uomini che con donne. Frequenta salotti letterari e culturali nei quali incontra personalità importanti quali Cocteau, Picasso e Matisse, ma anche Marcel Proust, Simone de Beauvoir, Truman Capote e Gertrude Stein, e si dedica alla scrittura che vede come strumento per sostenere e diffondere le proprie convinzioni di donna emancipata protagonista della rivoluzione culturale e ideologica di quegli anni.
La letteratura è stata la sua più grande passione, perseguita con determinazione e coraggio: non è secondaria la battaglia legale che in quegli anni ha dovuto sostenere contro l’ex marito Willy, perché le venisse riconosciuta la autorialità di Claudine, la protagonista di tanti suoi romanzi che in origine aveva dovuto pubblicare con il nome del marito.
‘A Parigi con Colette’ offre al lettore un delizioso assaggio di come appariva Parigi agli inizi del secolo scorso attraverso lo sguardo disinibito e progressista di Colette, una delle protagoniste della rivoluzione culturale di quegli anni, una donna
alta un metro e quarantotto, capelli biondi e conturbante spregiudicatezza.
È un libro breve che non pretende in nessun modo di essere esaustivo negli episodi che racconta; di certo la scrittura visiva e l’abilità descrittiva dell’autore ci permettono di tornare esattamente in quei luoghi e in quei tempi che le poche pagine rievocano. Se proprio volessi trovare un difetto a questo libro, forse starebbe proprio nella sua brevità; è una lettura talmente coinvolgente che è un vero peccato finisca così presto. Del resto, un viaggio che richieda l’uso dell’immaginazione per andare oltre il racconto è sicuramente più stimolante di uno in cui tutto è dato. Sette capitoli che rappresentano altrettante tappe fondamentali dell’esistenza della protagonista e nostra guida privilegiata Colette che ci prende per mano e ci accompagna nella sua Parigi, ma si aspetta da noi la capacità di entusiasmarci e di fantasticare come ha fatto lei nel momento in cui è riuscita a realizzare il suo sogno.
Angelo Molica Franco, A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie, Giulio Perrone Editore, 2018, pp. 116, € 12.00 (illustrazioni di V. Vigliaturo)