Il dilemma dello sconosciuto
‘Il dilemma dello sconosciuto’ è l’ultimo saggio di Malcolm Gladwell che Eleonora Gallitelli ha tradotto in italiano e UTET ha pubblicato in giugno 2020.
In questo libro è centrale il tema del rapporto con gli altri, in particolare con gli sconosciuti e Gladwell lo affronta partendo da situazioni reali, da fatti di storia o di cronaca incentrati su incomprensioni, che ripercorre per scomporli e analizzare che cosa non ha funzionato dal punto di vista comunicativo.
Tutti sappiamo quanto sia difficile comunicare anche tra amici, parenti, famigliari o semplicemente tra persone che si conoscono; la difficoltà si amplifica quando ci si trova di fronte a sconosciuti e la possibilità di incomprensioni, equivoci e fraintendimenti aumenta in misura esponenziale. Perché è così difficile capire chi non conosciamo è la domanda chiave che guida Malcolm Gladwell in questo percorso nel quale coinvolge il lettore dall’inizio alla fine.
L’autore parte dal presupposto che, nonostante sia così difficile, tutti noi abbiamo bisogno di relazionarci con gli altri, di tentare di capirli e di farci comprendere, utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, verbali e non.
La verità è che, se abbiamo bisogno di capire gli sconosciuti, non siamo, tuttavia, per niente bravi a farlo.
Si tratta di comprendere quali sono i meccanismi che si attivano e che condizionano o addirittura impediscono di instaurare una relazione realmente finalizzata alla comprensione reciproca. Alla nostra indiscutibile incompetenza di fronte agli sconosciuti si aggiunge il pregiudizio, che di certo non semplifica le cose.
I dilemmi dello sconosciuto in realtà sono due:
- perché non siamo in grado di stabilire se lo sconosciuto che abbiamo di fronte ci sta mentendo?
- com’è possibile che a volte si possa capire di più su uno sconosciuto non incontrandolo, piuttosto che avendolo davanti agli occhi?
Gladwell prende in esame numerose situazioni reali, ma molto diverse tra loro, che hanno dato origine a queste due domande: forse il più famoso è l’episodio della storia in cui il primo ministro inglese Chamberlain nel 1938 incontra Hitler, giudicandolo un uomo ragionevole e votato alla pace: è esempio emblematico, perché i fatti che sono accaduti dopo quell’incontro dimostrano come Chamberlain non sia stato in grado di comprendere la menzogna di Hitler nemmeno incontrandolo di persona.
Ma ce ne sono altri, completamente diversi e ugualmente emblematici: una spia cubana riesce a infiltrarsi per decenni nella CIA, in barba a chi dovrebbe saper riconoscere un traditore; l’incomprensione tra un poliziotto e una donna fermata per un’infrazione monta incomprensibilmente fino all’arresto e al suicidio di lei in carcere.
Il primo pregiudizio che entra in gioco quando cerchiamo di comprendere gli sconosciuti è la cosiddetta ‘illusione di comprensione asimmetrica’:
La convinzione che noi sappiamo degli altri più di quanto loro sappiano di noi, e che riusciamo a capirli meglio di quanto non si capiscano loro stessi (ma al contrario loro non possono capire noi), ci induce a parlare quando faremmo meglio ad ascoltare, e a mostrare eccessiva impazienza quando gli altri esprimono la propria convinzione di essere stati fraintesi o giudicati in maniera scorretta.
Ne ‘Il dilemma dello sconosciuto’, l’autore ci dimostra che, di fatto, nella relazione con gli sconosciuti cadiamo in tre errori che stanno alla base di una comunicazione fallimentare:
Il primo ordine di errori che facciamo con gli sconosciuti – la presunzione di onestà e l’illusione della trasparenza – ha a che fare con la nostra incapacità di farci un’idea dello sconosciuto in quanto individuo. Ma a questi errori va ad aggiungersene un altro, ancora più critico: non capiamo l’importanza del contesto in cui lo sconosciuto opera.
Gladwell analizza e spiega i tre errori dedicando a ognuno molti capitoli, corredati da esempi concreti, tratti da diversi contesti, per sgombrare il campo dalla convinzione che comprendere gli altri sia semplice.
‘Il dilemma dello sconosciuto. Perché è così difficile capire chi non conosciamo’ è un saggio importante per comprendere prima di tutto noi stessi, partendo dagli errori che, senza che ce ne rendiamo conto, compromettono la nostra capacità di relazionarci. E soprattutto è un buon modo per smettere, quando la situazione si mette male, di dare la colpa agli sconosciuti.
M. Gladwell, Il dilemma dello sconosciuto. Perché è così difficile capire chi non conosciamo, UTET, 2020, pp. 363, € 20.00 (trad. E. Gallitelli)