Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini
Accade a ciascuno di noi, prima o poi, di imbattersi nell’istante vertiginoso in cui una persona irrompe nella nostra quotidianità e ne muta l’assetto. C’è sempre qualcuno a cui ci avviciniamo, che ci tocca, ci illumina, ci piega e ci risolve. Che definisce e segna il nostro destino. Che dà forma a quel che siamo. Può essere una persona che incontriamo per caso o che è cresciuta al nostro fianco, nella cerchia ristretta della famiglia. Una persona vagheggiata a lungo, qualcuno che ci ha regalato un sorriso e poi è svanito. Oppure che è rimasto vicino a noi in modi che non credevamo possibili.
Federico Pace definisce così le scintille: istanti vertiginosi in cui accade qualcosa o arriva qualcuno e, da quel momento, niente è più come prima.
“Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini” è un libro che racconta sedici scintille, sedici storie che sono nate in un attimo, senza preavviso, ma che hanno determinato il dopo in maniera definitiva. Sono sedici storie che raccontano i sentimenti e le emozioni che nascono dalle relazioni e dai legami che si creano nella vita di ognuno di noi e che danno un senso, qualsiasi esso sia, alla nostra vita e al nostro essere. Le scintille che troviamo in questo libro hanno determinato la vita di persone che si occupano di cose molto diverse tra loro, pittori, cantanti, politici, filosofi, campioni di scacchi; ma sono anche le scintille che scoccano, oppure no, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, o ancora tra registi e attori, tra un prigioniero e il suo carceriere. Sono storie particolari che Federico Pace racconta dando loro un respiro universale, perché si concentra sull’importanza dei sentimenti e degli stati d’animo e non sul nome e cognome dei protagonisti di ogni scintilla. Tutte le storie iniziano senza che le identità dei protagonisti siano subito rese esplicite, perché ciò che interessa all’autore è sottolineare che i sentimenti raccontati, le situazioni descritte, le relazioni vissute, sono di tutti e, solo per ragioni narrative, qui hanno quei protagonisti e non altri.
Federico Pace gioca sull’immedesimazione del lettore, perché è sicuro che ciascuno di noi possa riconoscersi in una delle storie raccontate. È sicuro che l’amicizia che legava Paul e John (McCartney e Lennon) possa essere simile a quella che lega altri amici tra loro; è sicuro che la gelosia che provava Jackie nei confronti della sorella Maria (Callas) sia la stessa che tiene unite altre sorelle; è sicuro che l’ammirazione che provava il fratello Juan Martin nei confronti di Ernesto Guevara sia la stessa che provano tanti fratelli minori. È sicuro che l’amicizia che lega Hannah (Arendt) a Mary (McCarthy), nata da una incomprensione profonda e apparentemente inconciliabile, abbia le stesse caratteristiche di tante altre che, proprio grazie a una difficoltà iniziale, sono diventate indissolubili ed eterne.
“La scintilla che scocca quando una vita si avvicina all’altra” è quella che ci fa amare l’idea dell’inatteso che in un attimo può dare una svolta alla nostra vita. Perché noi tutti siamo il frutto delle nostre relazioni, noi tutti siamo la somma delle esperienze, degli incontri, delle amicizie, degli amori che abbiamo vissuto, non importa per quanto tempo e nemmeno con quale esito.
Ciascuno di noi non è altro che i legami che tiene in vita. Ciascuno di noi è il frutto di ciò che riesce a scambiare con chi ha incontrato nel tempo. Siamo la somma delle relazioni che abbiamo saputo alimentare con la cura, l’attenzione, lo slancio e la passione.
Pace, Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri desini, Einaudi, 2019, pp. 184, € 14.00