Imprenditori sovversivi. Come rendere l’azienda uno strumento di realizzazione personale
Sovvertire deriva dal latino sub vertere che significa letteralmente “capovolgere, mandare sotto ciò che era sopra”, cambiare radicalmente un ordine, un sistema, una struttura, qualsiasi essa sia. È evidente che, se pensiamo al significato etimologico, l’atto di sovvertire non ha, in nessun modo, una accezione negativa, come invece si tende a pensare oggi, perché sempre più spesso non ci rendiamo conto dell’importanza di conoscere il significato reale, originario delle parole.
Ho voluto iniziare da qui, perché se non capiamo bene il significato di “Imprenditori sovversivi”, il titolo che Fabrizio Cotza ha scelto per il suo libro, non possiamo nemmeno apprezzarne il senso, il valore e l’importanza. Essere sovversivi significa, in realtà, scegliere di intervenire su un sistema consolidato, cristallizzato, immobile, che non risponde più a criteri che possiamo ritenere soddisfacenti e decidere di modificarlo. È un atto che affonda le proprie radici in una dimensione del tutto individuale. Essere sovversivi significa scegliere un cambiamento radicale e sappiamo bene che il vero cambiamento nasce sempre da uno stato di crisi; proprio come è successo all’autore del libro, che inizia raccontando la sua situazione ‘critica’ da cui è nata la decisione tanto necessaria quanto voluta del cambiamento. C’è sempre un momento, una fase nella vita di ciascuno, in cui le certezze vacillano, perché non si capisce più la loro origine, non si riesce più a vedere da dove si è partiti per essere sicuri di ciò che, lentamente ma inesorabilmente, si trasforma in un dogma. Ecco, la fase in cui le situazioni diventano automatiche e asfittiche coincide, di solito con quello in cui la zona di confort, che va tanto di moda, si trasforma in zona di s-confort. Perdere di vista il perché delle proprie scelte che, in questo modo diventano abitudini capestro, significa cominciare a ritenere tutto quello che fino a quel momento era l’unica ragione di vita, un vero incubo, un ingranaggio che stritola e dal quale si vorrebbe uscire al più presto, ma non si sa come fare. La prima buona notizia che Fabrizio Cotza dà in “Imprenditori sovversivi” è che si può fare! Il primo passo è dare alle situazioni il loro giusto nome. Ad esempio, smettere di pensare che il cambiamento sia per forza un’uscita dalla propria zona di confort. L’ho detto prima, se il cambiamento nasce quasi sempre da una situazione di crisi (non sarà un caso che in greco krisis abbia entrambi i significati) più o meno grave che sia, allora è evidente che si cerca il cambiamento quando la zona di confort non è poi così di confort. Ricordiamoci sempre che il cervello, una macchina meravigliosa e ancora quasi completamente inesplorata, ha due caratteristiche straordinarie: è pigro e ci dà sempre ragione. La pigrizia è il meccanismo che sfruttano le abitudini per consolidarsi e diventare in un certo senso irriconoscibili; il darci sempre ragione significa che, in qualsiasi circostanza, il cervello proporrà degli elementi a conferma delle nostre convinzioni e farà sì che noi troviamo sempre e comunque elementi di conferma e di rinforzo per le nostre convinzioni.
Diventare “Imprenditori Sovversivi”, ma anche ‘persone sovversive’ significa prendere atto della possibilità che esista un altro modo di vedere e vivere le situazioni, il famoso “altro punto di vista”.
Scegliere di decidere o decidere di scegliere?
Scegliere e decidere hanno entrambe la stessa derivazione nel concetto di ‘separare’, ma partono da presupposti diversi. La scelta avviene in un’area di possibilità già esistenti, mentre la decisione è collegata alla sfera del fare, dell’agire, e comporta una proiezione verso situazioni che non sono già date, ma vanno create, costruite.
In ogni caso, questo libro di Fabrizio Cotza è il punto di partenza, per la testimonianza autobiografica che racconta e per i suggerimenti che dà a chi sente di volersi dare un’opportunità di cambiamento.
L’ho detto e lo ripeto: il primo passo è rendersi conto che la situazione in cui siamo non ci soddisfa più, non ci trasmette più entusiasmo. La scelta sovversiva, che Fabrizio racconta in questo libro e insegna nella sua attività di formatore sovversivo, ha 5 tratti peculiari e distintivi:
- Oltre gli obiettivi, lo scopo
- Oltre il successo, la realizzazione
- Oltre la personalità, l’identità
- Oltre la leadership, le relazioni
- Oltre la convenienza, la coerenza
Un elemento accomuna questi 5 principi, a ciascuno dei quali è dedicato un capitolo del libro: tutti presuppongono che vogliamo ‘andare oltre’ ciò che sta sopra per trovare ciò che sta sotto. In una parola, presuppongono il sovvertire etimologico, il portare a galla quella che Tucidide, grandissimo storico greco del 400 a. C., definirebbe la “causa vera ma taciuta” della realizzazione personale e professionale.
“Imprenditori sovversivi” è un manuale di cui consiglio la lettura a tutti, anche ai non imprenditori, perché fotografa, con grande precisione, situazioni e stati d’animo che, credo di poter dire senza timore di smentita, tutti abbiamo provato almeno una volta nella nostra vita.
Il cambiamento non è mai facile, perché richiede coraggio e disponibilità a rischiare almeno un po’. Sì, perché chi non è disposto a rischiare non guarda al futuro, ma si arrocca con nostalgia nel passato.
Seneca ci ricorda, da secoli, che “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”
Il Paradosso dell’asino attribuito a Giovanni Buridano narra che “un asino affamato e assetato è accovacciato esattamente tra due mucchi di fieno con, vicino a ognuno, un secchio d’acqua, ma non c’è niente che lo determini ad andare da una parte piuttosto che dall’altra, perciò resta fermo e muore.”
Fabrizio Cotza con “Imprenditori sovversivi. Come rendere l’azienda uno strumento di realizzazione personale” ci aiuta a uscire dalle sabbie mobili (o a non entrarci) di situazioni che non ci soddisfano o, peggio, ci fanno rischiare la fine dell’asino, e a comprendere dove vogliamo andare per sfruttare i venti di Socrate.
F. Cotza, Imprenditori sovversivi. Come rendere l’azienda uno strumento di realizzazione personale, Franco Angeli, 2019, pp. 120, € 16.00