Falso Natale: bufale, storie e leggende della festa più importante dell’anno
“Ogni anno, il 25 dicembre, ci scambiamo doni sotto il tradizionale albero: imitiamo così i tre re magi che 2018 anni fa, guidati da un stella cometa fino a Betlemme, festeggiarono la nascita di Gesù nel gelo di una grotta appena riscaldata dal fiato di un bue e di un asino.”
Questo recita il risvolto di copertina di “Falso Natale”, l’ultimo libro di Errico Buonanno che racconta “bufale, storie e leggende della festa più importante dell’anno”. In effetti, se dovessimo fare l’estrema sintesi di ciò che accade alla maggior parte di noi il giorno di Natale, credo diremmo la stessa cosa.
Quello che è davvero interessante e che si nasconde dietro questo titolo, per certi aspetti un po’ forte, è la convinzione dell’autore che
“dietro le favole ci sono storie ancora più interessanti”.
Il compito di questo libro è proprio farci scoprire le storie che stanno dietro alla festa più importante (di certo la più celebrata) dell’anno. Ad esempio
“Quando è nato Gesù? Quand’è Natale?(…) Le sacre scritture non danno né giorno né anno. Eppure chiunque, in mezzo a noi, conosce entrambi: il 25 dicembre di 2018 anni fa. È mai possibile?”
Come può essere che, se anche non è scritto da nessuna parte, siamo tutti convinti che la data esatta sia quella? Ancora: da dove arrivano il bue e l’asinello incaricati di riscaldare il bambino dentro la mangiatoia nella quale si trova? E i re magi? Da dove provengono, per quale motivo sono tre e soprattutto perché li chiamiamo “re magi”?
Il merito del libro di Errico Buonanno è innanzitutto quello di porci di fronte a queste domande e di dimostrare che le risposte che ci siamo dati sono frutto di una convinzione, relativamente recente, che affonda le proprie radici in decisioni convenzionali prese con una finalità ben precisa. Le tradizioni, in realtà,
“nascono. Per dire meglio: si inventano in un determinato momento della storia. (…) Ma le tradizioni hanno una caratteristica strana: una volta impiantate in un contesto o in una società, vengono subito percepite come da sempre esistenti. Si auto storicizzano, risvegliando amor patrio e vibrantissime proteste davanti a chiunque si sogni di modificarle.”
Sembrerà paradossale, ma le tradizioni, per esistere, devono evolvere e rimanere al passo con i tempi, devono avere la capacità di innestarsi su ciò che esiste e modificarlo, pur mantenendo una linea di continuità che è elemento imprescindibile per l’accettazione del nuovo. È in questa logica che la data di nascita di Gesù è il 25 dicembre, perché porta con sé il culto del dio Sole del quale si propone come sostituto e continuazione. Non voglio rivelare la risposta alle domande che vi ho posto, perché Errico Buonanno accompagna in modo impeccabile e documentato il lettore alla scoperta dell’origine del tutto.
Non è un libro che ha come obiettivo di renderci antipatico il Natale e non è nemmeno un modo per indebolire l’incanto natalizio che questo periodo porta con sé. È piuttosto uno strumento per festeggiare e sognare in modo più consapevole.
La consapevolezza non è e non può essere svuotamento di significato. Nell’era delle bufale e della post verità, “Falso Natale” è un regalo perfetto e divertente per festeggiare oppure no in modo consapevole. Del resto, come dice la dedica iniziale che l’autore rivolge ai figli,
“Se ci credete, è vero”.
Un’ultima curiosità: lo sapevate che Babbo Natale, prima della Coca Cola era vestito di verde?
E. Buonanno, Falso Natale: bufale, storie e leggende della festa più importante dell’anno, UTET, 2018, pp. 173, € 14.00