Le Ateniesi
Il romanzo “Le Ateniesi” di Alessandro Barbero dimostra come il passato possa essere considerato uno specchio della nostra modernità solo apparentemente più complicata. Racconta una vicenda molto dura e coinvolgente, un abuso sessuale di gruppo che si consuma mentre tutta Atene è a teatro per assistere alla prima rappresentazione della ‘Lisistrata’, la commedia con cui Aristofane immagina uno sciopero sessuale delle donne ateniesi contro la guerra del Peloponneso. Donne che all’epoca non avevano davvero nessuna autonomia e nessuna voce in capitolo.
Due scenari diametralmente opposti, che procedono in parallelo, nei quali le donne sono al contempo vittime ed eroine. Da un lato tutti gli Ateniesi che si entusiasmano a teatro, dall’altro un gruppo di tre giovani, uno ricco e due suoi amici squattrinati, che si accanisce contro due adolescenti, Charis e Glicera, che appartengono a un rango sociale più basso che le trasforma in ‘oggetti’ ai quali si può fare qualsiasi cosa.
Ancora una volta Barbero dimostra di essere un grande storico, capace di raccontare, come se fossero contemporanei tra loro, due momenti della storia in realtà molto lontani. La commedia di Aristofane ci porta nell’Atene del 411 a.C., lo stupro rimanda invece ad un episodio degli anni 70, la strage del Circeo. Anche la struttura del libro è tale per cui i fatti procedono in parallelo: un capitolo racconta gli Ateniesi a teatro, il successivo lo stupro e questo alternarsi va avanti per tutto il romanzo.
Due filoni narrativi, che utilizzano registri linguistici e ritmi diversi, finalizzati a ricreare, attraverso il racconto, gli stati d’animo che definiscono i due momenti.
Il teatro per gli Ateniesi dell’epoca non rappresentava solo un momento ludico, perché la cultura, attraverso tutte le sue forme, era uno strumento di riflessione e di partecipazione alla realtà politica e sociale sulla quale si poteva intervenire in modo concreto e fattivo. La commedia, nello specifico, era un genere teatrale che consentiva di affrontare temi e problemi scottanti insiti nella società, dei quali sarebbe stato difficile parlare “seriamente” senza rischiare di subire ritorsioni. Lo stupro delle due adolescenti fa da contraltare, nel senso che restituisce uno spaccato crudo e realistico di quale poteva essere invece la realtà della quale, va da sé, si cerca di non parlare. È un romanzo che mette in evidenza come la storia tenda a ripetersi, se così posso dire. Temi e problemi, fatti e contesti sociali si modificano nell’apparenza, ma rimangono analoghi e sovrapponibili se li si analizza andando in profondità alla sostanza vera.
È una riflessione sulla condizione della donna che, dall’antichità a oggi, mantiene delle caratteristiche che sembrano dire che le cose non sono poi così tanto cambiate. La Lisistrata mette in scena ‘un mondo possibile’, che può essere raccontato solo a teatro e all’interno di una commedia; un mondo in cui le donne hanno voce in capitolo e sono in grado di imporre la propria volontà sugli uomini determinando un corso diverso della Storia. Lo sciopero del sesso proposto come strumento per ottenere la fine della guerra tra Atene e Sparta è un sacrificio per tutti, uomini e donne, ma se serve ad ottenere la pace, vale la pena di sopportarlo con fermezza e determinazione.
La commedia racconta il mondo che le donne (e forse anche gli uomini) vorrebbero mettendo in scena una dimensione utopica e per l’epoca decisamente irrealizzabile che contrasta in modo inequivocabile con la realtà nuda e cruda rappresentata dallo stupro che ha la sua origine in un capriccio assurdo di tre giovani che hanno la convinzione che a loro sia consentito tutto.
È un romanzo storico che racconta il passato, ma anche il presente; che affianca la commedia alla tragedia; che descrive il divertimento del teatro e la brutalità dello stupro. Barbero, ne “Le Ateniesi“, tenta di dimostrare che la storia è fatta di differenze, ma anche di tante analogie ed è questo il motivo per cui studiare il passato è indispensabile per vivere il presente e progettare il futuro.
Barbero, Le Ateniesi, Mondadori, 2015, pp. 216, € 19.00